Il 24 marzo ho partecipato a un interessante workshop tenuto dal Prof. Pietro Gheller a Verona, presso la sede di Esavision. Il titolo “Riconoscere e gestire clinicamente e legalmente le urgenze in contattologia. Vademecum pratico clinico-legale” svela il perché ritengo sia stato realmente interessante: nella nostra professione di contattologo possiamo trovarci ogni giorno di fronte a complicanze indotte da un uso scorretto delle lenti a contatto come ad esempio l’ulcera periferica, cheratocongiuntivite limbica superiore, cheratite infiltrativa e puntata superficiale.
Capire cosa ha indotto e cosa può indurre queste complicanze, se un uso scorretto o una applicazione errata, é fondamentale anche per lavorare in prevenzione, cosa che decisamente preferisco.
Durante il corso, organizzato dalla Società Optometrica Italiana, ho avuto modo di approfondire ulteriormente l’importanza del consenso informato in contattologia per tutelare la persona che dovrà portare e utilizzare quotidianamente le lenti a contatto.
Ampio spazio ha trovato anche il tema della RC Professionale in quanto un serio professionista, una persona che non si improvvisa e non vive alla giornata, professionalmente parlando, secondo me ha l’obbligo di fare in modo di tutelare le persone che si rivolgono a lui anche in caso di suo errore.
Ovvero: mi auguro che non succeda mai un problema legato all’uso di lenti a contatto sopratutto dovuto a un mio errore di applicazione, e ogni giorno mi adopero a lavorare in modo che questo non accada, ma un professionista non può solamente “sperare” che non succeda o dire “tanto a me non capiterà mai”. Se mai dovesse succedere é giusto, tramite una assicurazione professionale, garantire alla persona che ha subito il danno garantire il legittimo rimborso eventualmente riconosciuto.
E non ultimo mi ha fatto piacere assistere a una nuova lezione del prof. Gheller dopo quasi dieci anni dall’ultima e ad oltre 17 anni da quando, a scuola di ottica, mi fece capire quanto studio e quanta passione fossero necessarie per chi volesse essere un contattologo capace.

Il topografo Medmont che ho provato durante il corso
Durante il workshop, tenutosi nella sede di Esavision a Verona, ho avuto l’occasione di approfondire le potenzialità del topografo Medmont applicato alla contattologia, in particolare ortocheratologia, dopo averlo provato anche il mese precedente alla Mostra Internazionale dell’Ottica di Milano.
Ti va di lasciare un commento?